sabato 7 gennaio 2012

SIRIA, I SOLDATI DI ASSAD A CACCIA DI DISERTORI NELLE STRADE DI DAMASCO

Da "L' UNITA'" di lunedì 2 gennaio 2012
Siria, i soldati di Assad a caccia di disertori nelle strade di Damasco Ormai si combatte anche nella capitale, mentre continuano le manifestazioni Intanto l`opposizione lavora ad una «road map» per il dopo-regime UMBERTO DE GIOVANNANGELI udegiovannangeli@unita.it li spari riecheggiano in quelle vie trasformate in un campo di battaglia.
Gli scontri si susseguono da due giorni e investono interi quartieri della capitale siriana. A fronteggiarsi sono le forze lealiste e centinaia di disertori. È la battaglia di Damasco.
L`ordine ricevuto dalle truppe fedeli al presidente Bashar al-Assad è perentorio:
stanare i disertori, arrestarli, anche se ciò significa agire casa per casa. Un video su YouTube mostra un gruppo di soldati fare irruzione in una casa di Damasco e trascinare fuori il corpo senza vita di un uomo.
E in questo scenario di guerra totale, il parlamento della Lega Araba, organo consultivo dell`organizzazione panaraba, ha chiesto ieri il ritiro degli osservatori dalla Siria, denunciando la repressione ancora in atto nel Paese nonostante la presenza dei rappresentanti dell`organizzazione panaraba. Il Presidente dell`Assemblea, Salem al-Diqbassi, ha rivolto un appello al segretario generale della Lega Araba, Nabil al-Arabi perchè «ritiri immediatamente gli osservatori arabi, visto che il regime siriano continua a uccidere civili innocenti». Le azioni di Damasco, ha denunciato in un comunicato, «rappresentano una chiara violazione del protocollo della Lega araba che punta a proteggere il popolo siriano».
CRESCENDO DI VIOLENZA «Quello che stiamo vedendo è un crescendo di violenza, sempre più persone uccise, compresi i bambini, e tutto questo in presenza degli osservatori della Lega Araba», ha aggiunto al-Diqbassi che ha insistito su un punto: «Tutto quello che sta avvenendo alla presenza della missione di osservatori sta facendo crescere la rabbia della gente araba e inficia la ragione stessa per cui si è deciso di inviare una missione di questo tipo»; in questo modo, denuncia sempre al-Diqbassi, si rischia di fornire al regime siriano «una copertura» che gli permette di compiere crimini «sotto gli occhi della Lega Araba». Da quando è iniziata la missione degli osservatori fonti indipendenti hanno contato ben 286 morti: otto solo ieri.
Venerdì scorso, sempre alla periferia di Damasco, si erano registrati violenti scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti anti regime. Gli agenti hanno fatto uso di bombe imbottite di chiodi, di gas lacrimogeni e di granate per disperdere oltre 60mila manifestanti.
I dimostranti hanno risposto con lanci di pietre e 24 di loro sono rimasti feriti. A riferirlo è l`Osservatorio siriano per i diritti dell`uomo (Osdh). Cronaca di guerra: tre civili sono stati uccisi ieri da proiettili delle forze di sicurezza, mentre i cadaveri di quattro civili, arrestati e poi uccisi in carcere, alcuni con evidenti segni di tortura, sono stati restituiti ai loro familiari, annuncia l`opposizione, che parla anche di manifestazioni spontanee per il Capodanno e contro il regime inscenate simultaneamente l`al- tra notte a Idleb, Aleppo, Zabadani (non lontano da Damasco), Deraa e Qameshli. In un comunicato i Comitato locali di coordinamento, che organizza sul terreno le manifestazioni anti-regime, stilano un bilancio di 5.862 civili uccisi nel 2011, inclusi 395 bambini, dalle forze di sicurezza nella repressione delle manifestazioni.
Dal campo di battaglia a quello politico.
I rappresentanti del Consiglio nazionale siriano (Cns) e del Comitato nazionale per il cambiamento democratico (Cncd) - i maggiori gruppi di opposizione siriani - hanno annunciato la firma, venerdì sera al Cairo, di una bozza d`accordo su come realizzare una democrazia dopo la caduta del regime baathista. L`accordo «definisce i principi della lotta democratica per il periodo di transizione" della Siria verso un Stato democratico, indica il Cncd in un comunicato, aggiungendo che questo "periodo di transizione inizierà alla caduta del regime» del presidente Bashar al-Assad. Questo accordo «rifiuta ogni intervento militare che possa attentare alla sovranità e all`indipendenza del Paese», ha detto ancora il Cncd. Inoltre, sottolinea che «l`intervento arabo non è considerato come un intervento straniero» e afferma la necessità di «proteggere i civili con tutti i mezzi legali».
L`accordo è stato firmato dal capo del Cns Burhan Ghaliun e da un membro del Cncd, Haytham Manaa, dopo «oltre un mese di discussioni tra i dirigenti dei due gruppi, per l`edificazione di uno Stato civile e democratico».
È la prima volta dall`inizio della rivolta popolare, (Marzo 2011) , che le opposizioni siriane trovano una intesa su una road map per il dopo-Assad.
Un segnale atteso dalla comunità internazionale.•• Bilancio di sangue Nel 2011 i morti civili sarebbero stati 5800, di cui 395 bambini Durante le proteste ad Adlb i manifestanti si coprono la faccia per i lacrimogeni lanciati dalle forze di sicurezza [.]

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