sabato 7 gennaio 2012

Siria, Aumentano scontri tra forze armate e disertori

Almeno 27 membri dell’esercito e delle forze di sicurezza siriane sono stati uccisi nel corso di combattimenti con gruppi di disertori nella provincia di Daraa, nel sud del paese. Lo riferisce l’Osservatorio siriano dei diritti umani, un’organizzazione con sede in Gran Bretagna.
A suscitare allarme è anche il rapporto pubblicato da Human Rights Watch, che si basa proprio sulle testimonianze dei disertori. Tutti sostengono di aver ricevuto l’ordine dai vertici delle forze armate di aprire indiscriminatamente il fuoco contro i manifestanti anti-regime: “Nella zona, c‘è sempre almeno un uomo delle forze di sicurezza integrato nella tua unità. Il suo compito è osservare quello che succede nell’esercito. Se un’unità, un soldato o un ufficiale tentano di disertare, ha l’ordine di sparare per uccidere”.
Dichiarazioni in contrasto con quanto affermato dal ministero degli Esteri siriano, secondo il quale le forze di sicurezza hanno l’ordine di non sparare con proiettili veri.
Human Rights Watch sostiene che questi siano crimini contro l’umanità, che siano diffusi e che costituiscano una precisa politica di stato contro la popolazione civile. L’associazione per i diritti umani ha fatto appello alle Nazioni Unite affinché deferiscano la Siria al Tribunale penale internazionale. L’Onu ritiene che le vittime della repressione ammontino a 5.000 dall’inizio delle proteste, scoppiate nove mesi fa.

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