venerdì 12 agosto 2011

Parte della Relazione di Giuseppe Cascini XXIX CONGRESSO ANM

2. Le sfide dell'associazione
Con questo congresso l'ANM ha voluto lanciare una sfida. Alla politica e al
paese, ma anche al proprio interno.
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da conflitti originati da
aggressioni sistematiche alla funzione giudiziaria e alla sua indipendenza.
Sulla scia di questo scontro la politica ha concentrato tutta la sua
attenzione sull'ordinamento dei magistrati, forse nella illusoria speranza
che la crisi di legalità che attraversava il paese, emersa con tutta la sua
forza nella stagione di tangentopoli, potesse essere risolta non
aggredendone le cause profonde, ma limitando l'indipendenza dei magistrati.
Un po' come un ammalato che cerchi di cambiare il medico nella speranza di
ottenere una diagnosi più favorevole.
Dalla commissione bicamerale alla riforma dell'ordinamento giudiziario del
ministro Castelli questo è stato il leit-motiv della politica in questi
anni.
L'ANM ha contrastato il disegno di riduzione della indipendenza della
magistratura con gli strumenti a propria disposizione.
Non potevamo fare diversamente, ma dobbiamo essere consapevoli che questo
scontro ha finito per logorare la magistratura, la giustizia, il paese.
Nel frattempo, la crisi della giustizia, sulle cui cause risalenti sono
mancati gli interventi necessari, si è fatta sempre più grave. Il che, unito
ai continui attacchi, anche mediatici, nei confronti della magistratura e
delle sue decisioni, ha contribuito a minare la credibilità del sistema
giudiziario. Ma attenzione: la credibilità del sistema giudiziario e delle
sue decisioni è un valore irrinunciabile di uno Stato democratico; la tutela
della credibilità della giustizia è dunque un obbligo, prima ancora che un
interesse, in primo luogo per tutti coloro che ricoprono incarichi
istituzionali.

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